Quote calcio bookmaker e strategia betting

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Le quote sono un elemento importante per le scommesse ma non possono essere la base iniziale della mia strategia di betting.

Buonasera dal blog delle scommesse calcio con i pronostici naturali, oggi voglio fare una riflessione allargata sulle quote, perché da sempre nel betting c’è una grandissima attenzione intorno a questo aspetto e volevo cercare di analizzare ed approfondire il discorso secondo diversi lati.

“Quote scommesse”, “quote calcio”, “quote schedine” ed altri termini simili sono tre le chiave di ricerca su Google più frequenti tra gli scommettitori e ve lo posso anche confermare dai dati statistici che mi offrono gli strumenti di analisi del motore, su questo blog o sul sito dei pronostici naturali.

Partiamo da una premessa doverosa, visto e considerato quanto gli scommettitori siano sensibile alle quote. Le quote sono un aspetto sicuramente molto importante delle scommesse, ci mancherebbe, ma che si lega inevitabilmente a doppio filo con l’approccio che si fa al betting.

Mi spiego meglio. Nel modello di betting con i pronostici naturali, le quote sono dei valori che ho raggruppato in tre diversi range per poterle definire come quote basse, medie e alte.

Le quote hanno quindi una valenza numerica e certamente sono attento a misurarle rispetto alle partite che intendo sfruttare per la scommessa, ma non possono essere la base del mio betting, questo è il punto fondamentale.

L’origine dei pronostici naturali, la prima parte di creazione di queste opportunità, è nell’andamento ciclico delle giornate di un campionato, che creano delle serie di risultati mancanti di squadre che non vincono, pareggiano o perdono per almeno 5 turni consecutivi.
E come dico sempre, questo è solo il primo requisito di base e da questo ad avere tutte le conoscenze e tecniche per creare una bolla che sfrutti questo fenomeno, sempre presente nei campionati, ci passa un libro intero.

È un primo requisito spontaneo, che niente e nessuno può decidere! E questo è un fatto super importante e fondamentale. Non c’è persona, istituzione, algoritmo (e persino virus!) che possa intervenire su questo fenomeno e cambiarlo a piacimento.

Perché è importante? Perché un punto di partenza è obbligatorio averlo per poi imbastire tutta la strategia di betting. E partire da dei dati oggettivi che niente e nessuno può manovrare è una sorta di garanzia.

Il fatto che ci sia tutta questa bramosia di conoscere le quote mi fa pensare a scommettitori che ci vanno giù pesante, che mettono sul piatto tanti soldi e che quindi fanno un tipo di betting che non condivido, non promuovo e assolutamente non consiglio.

In questa modalità molto rischiosa di betting posso comprendere però che una piccola variazione sulla quota, anche di poche unità, possa fare molto differenza.

Per fortuna credo e preferisco pensare, che questo modo di scommettere non sia quello della stragrande maggioranza dei tipster, sicuramente non è quello dei tantissimi ragazzi che ho potuto conoscere grazie alla piattaforma e con il quale condivido un approccio sano e sereno al betting.

Quindi, escluso il caso del betting ad alto rischio, chi sono e cosa vorrebbero ottenere tutti quegli scommettitori che cercano di continuo le quote?
Certo, anche le nostre bolle possono avere delle oscillazioni meritevoli di attenzione, quando guardiamo la quota finale, ma quello che voglio dire è che non potrà mai essere il perno fondamentale, l’ingranaggio iniziale sul quale ruota e sul quale basare tutto il nostro betting.

Partire dalle quote dei bookmaker è un po’ consegnarsi al loro arbitrio ed a quella dei lori strumenti informatici. Io sono più di vent’anni che scommetto e da più di cinque solo e soltanto con i pronostici naturali, un po’ di esperienza ce l’ho, non sono un pirla insomma ma rimango umile.

Detto questo, a me delle oscillazioni delle quote o di quello che fa il bookmaker detto in modo molto schietto e sincero, mi interessa fino a un certo punto. Per me il bookmaker è solo un mezzo, uno strumento, guardo le quote, le valuto, le scelgo e le scarto, ne prendo atto insomma.

Che poi, alla fine, gira e rigira, molto spesso i conti tornano. Intendo dire. quante volte durante le video analisi dico che il bookmaker ha purtroppo dato uno quota troppo bassa a tanti mercati che avevo selezionato come quote di copertura e che quindi scarto, ad esempio?

Essere allineati con il bookmaker rispetto ad un valore basso o alto della quota è un po’ anche una conferma che si è visto giusto e che anzi, il bookmaker la valuti eccessivamente facile e quindi bassa, anche fin troppo giusto. Questo discorso però mi porta ad aggiungere una parentesi.

Nel betting con i pronostici naturali, come dicevo inizialmente, ho raggruppato le quote in basse, medie e alte. Per quanto riguarda le basse però evito di utilizzare quote sotto l’1,20 e anzi, durante l’ultima stagione come minimi, sono quasi sempre stato sopra 1,25/30 e molto spesso in quote medie.

Al di là che sotto l’1,20 solitamente il bookmaker non paga più i bonus, quello che voglio dire è che ho visto delle realtà nei pronostici betting che vantano percentuali di vincenti su quote che sono molto vicino all’insignificante, al non senso, al rischio inutile, tipo 1,10 o anche meno!

E questo per poter sbandierare come specchietto delle allodole, una percentuale di vincente del 70/80%? Questo modo di offrire pronostici o piattaforme è fuorviante e controproducente per chi si avvicina al mondo del betting, perché non ha requisiti di economicità, sia con piccoli che con grandi importi.

Pronostici Naturali non fa il compitino, che significa saper valutare per la bolla anche quote medie o alte, per cercare di ottenere una corretta ottimizzazione della giocata tra importo piazzato, copertura del rischio e vincita desiderata.

Ci sono anche delle quote che lo stesso bookmaker non reputa di dover cambiare a seconda della partita, se non in piccolissima misura. Ed alcune di questo sono proprio due quote per il betting con i pronostici naturali: la quota per la somma gol pari e la quota per la somma gol dispari

Entrambe sono sempre più che discrete, la somma gol pari quasi sempre quotata a 1,80 e la somma gol dispari a 1,90. Ho parlato spesso di queste due quote ma in particolare di quella relativa alla somma gol pari, perché è una quota media di copertura matematica legata al risultato del pareggio.

Il bookmaker non pare preoccuparsi più di tanto di queste due quote ed il mio pensiero in proposito è che purtroppo sappia che, per la maggior parte dei tipster, sono percepite come un testa o croce, un 50%, del tipo rosso o nero alla roulette.

Lato pronostici naturali ne sono invece molto felice, perché con i pronostici naturali la somma gol pari in particolare, ma anche la dispari, assumono un significato completamente diverso.

La natura del calcio di campionato dimostra ogni anno come siano rare le lunghe serie di risultati somma gol pari o dispari e come, a secondo della serie attesa del pronostico naturale e dell’avversario, si possono creare ottime opportunità.

La stagione scorsa ho documentato un caso più unico che raro sulla Virtus Entella, che è stata proprio la classica eccezione che conferma la regola. E quindi, ancora una volta, io voglio partire dall’andamento naturale del calcio per costruire la mia strategia di betting, non da quello che il bookmaker mi vuole far intendere dalle quote.

Questo è il mio parere e, anche se purtroppo in questo Paese ultimamente la libertà è in grave pericolo, chiunque può invece utilizzare le quote come punto di partenza o qualsiasi altra metrica, alla fine ciò che conto è il risultato, che si possa raggiungere un betting che dia soddisfazione, come entrate ma anche come esperienza di gioco, ma di questo parliamo un’altra volta.